Cittadella di Redazione , 03/06/2019 10:58

Cittadella, lacrime e delusione per i granata

Paleari in lacrime

Ti svegli dal sogno che ancora non riesci a capire. Tutto strano, tutto troppo veloce, spietato. Eppure, all’inizio, dopo il 2-0 dell’andata, tutto sembra portare a quella lettera, tanto desiderata: La A. Cittadella è silenziosa. Gli eroi granata, tornano a casa accolti dagli applausi. E’ l’una e 30 di notte. Alle spalle c’è il pesante macigno della sconfitta di Verona. I volti tesi, gli occhi lucidi e la consapevolezza che, la tensione, abbia giocato un bruttissimo scherzo. Un destino spietato straccia la favola degli uomini straordinari. Che straordinari rimangono, però, nonostante perdano la promozione, nonostante quel 3-0 del Bentegodi che fa esplodere il popolo dell’Hellas. Peccato, perchè c’erano tutti i segnali: il 10 anno dalla scomparsa del presidentissimo papà Angelo, la vittoria incredibile a Benevento. Invece Davide non vince contro Golia, invece i piccoli grandi supereroi granata questa volta cedono il passo ad una squadra che, fino a poche settimane fa, sembrava nemmeno destinata ad entrarci, nei playoff. Rimane l’avventura. Bella, sana, gioiosa, il viaggio di 3 mila persone a rappresentare una città di 20 mila abitanti. Rimangono centinaia di persone incollate al maxi schermo di piazza pierobon, alla fine in lacrime.



Un’impresa epica solo sfiorata, in uno stadio che per il club delle mura è uno spaventoso tabù. Rimane il messaggio, inviato forte e chiaro al mondo del calcio. Si può fare sport anche senza le milionate. Si può avere il coraggio di far crescere i giovani, di dare fiducia a chi compie errori, di mantenere un bilancio equilibrato e uno stile invidiabile. Cittadella, il calcio delle famiglie, quello che, quando qualcuno prova ad abbozzare un coro contro la squadra avversaria viene avvolto dal silenzio imbarazzato degli altri tifosi, magari rimproverato. E’ vero. Non è finita come nelle favole, e le lacrime sono di delusione. Ma in fondo le fiabe, sono quei racconti che, mentre li leggi, ti fanno sognare ad occhi aperti. Quelle narrazioni che non vedi l’ora di girare pagina. E allora sì, il Cittadella rimane la più bella fiaba di questo campionato. Perchè non è stata scritta ancora la parola fine. Ci sono altre stagioni, altre partite da affrontare, altre emozioni da vivere. E chissà, non succede… ma se succede…