Padova calcio di Redazione , 21/11/2020 15:12

Mandorlini: "Contro la Feralpi sarà dura"

Mister Mandorlini

Alla viglia di FeralpiSalò-Padova, che si gioca domenica pomeriggio alle 17.30 allo stadio Turina, mister Andrea Mandorlinifa il punto partendo dallo spogliatoio: "Rimangono a casa Gasbarro e Kresic che ne avranno per altri dieci giorni circa, ora valutiamo se portare Paponi. Il ritorno di Ronaldo è una positiva, siamo felici, avremmo un’arma in più. E' sempre stato in gruppo, sta bene, è a disposizione e non ha fatto differenziato. Hallfredsson si è allenato oggi e ieri, l’abbiamo recuperato. Con una settimana più tranquilla si possono fare anche delle prove in più. Kresic non ha il muscolo elasticizzato a pieno, ma è una cosa da poco. Andelkovic è con noi, è recuperato e si è allenato con il gruppo".

Per quanto riguarda la FeralpiSalò ha detto: "Quando ero a verona Pavanel allenava la primavera, ci siamo visti diverse volte, poi non ci siam più sentiti, è un bravo ragazzo, un positivo, ha fatto molto bene. Loro titolo Davide contro Golia? La battuta nel gioco ci sta, è una partita simile all’anno scorso, al di là delle battute che nella partita ci stanno, hanno un presidente importante e una squadra importante, ci tengono da fare a contraltare al Brescia sul territorio, sono una società esemplare per la Serie C. Seconfronto la Feralpi attuale rispetto ai playoff? Sono due storie diverse, prima era una partita da dentro-fuori, sono due scenari diversi, non cambia il loro valore, sarà dura per noi, ma anche per loro".

In settimana il figlio Matteo l'ha definito carismatico... "Lo ringrazio, ho un carattere un po’ particolare, l’esperienza di dire certe cose viene da un vissuto che hai avuto, io credo molto in quello che faccio, abbiamo questa passione dentro che non smette mai e cresce con il passare degli anni, mi piace il campo, mi piacciono i ragazzi, quando trovo un ambiente importante possiamo fare bene. Il primo ritiro l’ho fatto a 15 anni, è passato molto tempo, ma la passione è invariata… il primo ritiro l’ho fatto nel 1975 a Ravenna, poi sono andato a Torino, ho vissuto con giocatori e allenatori che han fatto la storia… Io ho avuto la fortuna di apprendere qualcosa un po’ da tutti, mi auguro di riuscire a trasmetterle a tutti, non mi fanno sentire vecchio, lo reputo una cosa molto preziosa".

Con il Padova si sta aprendo un ciclo? "Andiamo a passettini piccoli, il primo è a Salò, il presente è questo, avere una passione invariata, anche scendere di categoria e mettersi in discussione. Bisogna stare coi piedi per terra, nel calcio fanno in fretta a cambiare le cose”.